Con la testimonianza di Gilberto Salmoni, superstite dell’Olocausto, sopravvissuto al campo di sterminio di Buchenwald si è conclusa la terza edizione del Laboratorio Interdisciplinare “Shoah: memoria, didattica e diritti” promosso dall’Università Giustino Fortunato. Grandissima partecipazione all’incontro online finale con circa 4000 partecipanti.
Commovente la testimonianza di Gilberto Salmoni , attivo testimone della Shoah, che, collegato in streaming, ha raccontato gli orrori di Buchewald, sottolineando l’importanza della memoria.
Gilberto Salmoni fu un deportato razziale genovese di soli 16 anni, internato a Fossoli, poi a Buchenwald, dove riuscì a rimanere sempre insieme al fratello maggiore. Scomparvero invece ad Auschwitz la madre, il padre e la sorella.
Dopo anni di silenzio, anche per il timore di non essere creduto, oggi Salmoni ha scritto alcuni libri sulla sua esperienza e più in generale sulle atrocità del genocidio nazista, e accetta di raccontare le atrocità vissute perché la gente ed in particolare i giovani conoscano i fatti accaduti.
“A Buchenwald – ha detto – sono morte 51 mila persone, era un campo duro, dove si lavorava molto ma c’era molta solidarietà tra noi deportati, esisteva anche un comitato di resistenza clandestino. Il giorno della liberazione ricordo la sorpresa di aver visto un internato con un fucile”.
“Gli ultimo giorni nel lager sono stati di tensione molto alta perché ci si poteva aspettare anche che ci uccidessero tutti, fino all’ultimo – ha raccontato Gilberto Salmoni – hanno continuato a farci partire per i campi più interni, più lontani dal fronte in modo che continuassimo ad essere prigionieri”.
“Sulla mia esperienza, che ho cercato di non ricordare per quasi cinquant’anni il discorso è lungo, ho scritto un libro “Una storia nella Storia” – ha concluso – e dopo i primi tempi , non facili, vivo la deportazione come un’esperienza positiva che mi ha insegnato molte cose e che mi ha permesso di conoscermi meglio e, forse, di conoscere meglio anche gli altri”.
Saluto finale del Magnifico Rettore Prof. Giuseppe Acocella che ha osservato: “Il richiamo al pensiero critico di Gilberto Salmoni ci ricorda che dobbiamo stare sempre attenti ad eserciate il pensiero critico che ci consente di condannare il nazismo e di elevare come nostra coscienza di appartenere all’umanità quei sentimenti che Gilberto Salmoni oggi ha espresso”.
“L’incontro di questa mattina si colloca in un progetto molto ampio che da tre anni l’Università Giustino Fortunato porta avanti con l’istituzione di un corso accademico, di un Laboratorio Interdisciplinare dedicato allo Shoa che ha l’obiettivo – spiega il Prof. Paolo Palumbo, Straordinario di Diritto Ecclesiastico e Canonico dell’UniFortunato e coordinatore del Laboratorio – far acquisire strumenti interpretativi e capacità critica per una comprensione più approfondita della Shoah, per studiare e approfondire la storia dell’Olocausto – che resta, come scrive Primo Levi, una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria – e sarà utile per comprendere cosa possiamo imparare per il nostro oggi, cogliendo i segnali di allarme che ancora mettono a rischio la vita civile e democratica”.