Dopo la brusca battuta d’arresto del 2020, il tasso d’occupazione dei laureati italiani non solo è tornato ai livelli pre-Covid ma è addirittura aumentato. Qualcosa, anche se lentamente, migliora nella capacità di assorbimento dei laureati da parte del mercato del lavoro.
E’ questo, in sostanza, il messaggio di fiducia dell’ultimo rapporto Almalaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati italiani che ha coinvolto in tutto quasi un milione di giovani dottori e dottoresse italiani intervistati a uno, a tre e a cinque anni dalla fine del percorso di studi.
L’Università Giustino Fortunato anche quest’anno ha messo a segno un aumento di iscrizioni, continuando un trend positivo che registra +65% degli iscritti. Un dato che è in controtendenza rispetto ad altri atenei meridionali e che emerge dai primi dati dell’anagrafe nazionale degli studenti del Ministero dell’Università e Ricerca. Il quotidiano “Il Corriere della Sera” ha dedicato un focus all’andamento delle nuove iscrizioni all’università, che sono in calo a livello generale – 3% su base nazionale, -5% al Sud, con pochi segni positivi, come quelli dell’Università Giustino Fortunato.
Va detto che le Università meridionali già da diversi anni perdono più di un quarto dei diplomati del territorio che finita la scuola preferiscono fare le valigie e andare a iscriversi in un ateneo del Centro-Nord. Bisognerebbe migliorare l’ambiente economico e sociale. Questi dati mostrano che favorire lo sviluppo del Sud serve anche a far restare i giovani nel Mezzogiorno e di conseguenza a migliorare le energie del Sud.