Ingegneri, economisti, medici, sono loro i laureati introvabili secondo i dati Unioncamere-Anpal che fotografano le difficoltà di reperimento delle aziende nel 2022.
Un dato che attesta il mismatch, il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, in crescita nel Paese e un fenomeno che si lega alla mancanza di competenze tecniche e alla scarsità di candidati, si cercano quindi profili legati alle materie scientifiche Stem ovvero matematica, fisica, chimica, sale la domanda di profili tecnico-scientifici in tutta Europa ma i laureati in queste discipline sono ancora pochi, solo il 26% in paesi come Spagna, Malta, Grecia, Uk, Francia e Germania. Una percentuale che scende al 24,5% in Italia e, ancora di più, tra le donne: solo il 15% ha scelto di studiare queste materie.
Limitatamente al settore Stem infatti in Italia più di quattro aziende su dieci hanno difficoltà a trovare candidati con formazione scientifica, spiegano da Unioncamere: «In tutte le altre regioni la quota dei laureati risulta inferiore alla media nazionale ed è particolarmente contenuta in Valle d’Aosta e in Abruzzo (inferiore al 9%)».
Secondo le previsioni di questo studio, il fabbisogno di laureati dovrebbe attestarsi intorno a 1,2 milioni di unità, ossia a 228-239mila laureati l’anno, nel periodo preso in esame.
La ricerca ha quindi indagato quali sono le lauree più richieste dal mercato del lavoro, stilando una classifica:
- Economia e statistica
- Giurisprudenza
- Medicina e infermieristica
- Ingegneria
- Formazione
- Lettere ed arte
Nel 2022 è cresciuta ancora maggiormente la domanda di personale laureato richiesto da parte delle imprese, eppure questa categoria sembra essere sempre di più introvabile, ad averlo rivelato è stato il bollettino annuale 2022 del Sistema Informativo Excelsior che è stato realizzato da Unioncamere e Anpal.
Tra i profili più richiesti (e a volte introvabili): i laureati in indirizzo sanitario paramedico (con una difficoltà di reperimento del 65%), seguono quelli di ingegneria elettronica e dell’informazione (61%), scienze matematiche, fisiche e informatiche (60%), i diplomati in elettronica ed elettrotecnica (60%) e quelli in meccanica, meccatronica ed energia (56%).
Ma è l’indirizzo economico, ad attestarsi in cima alla classifica: sono state quasi 207mila le “entrate previste” lo scorso anno, al secondo posto l’indirizzo insegnamento e formazione con 116mila ingressi previsti e quindi l’indirizzo sanitario e paramedico (oltre 76mila).