Con Sami Modiano e il generale Tota prende il via la terza edizione del Laboratorio sulla Shoah

Con la testimonianza di Sami Modiano, superstite dell’Olocausto, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, e la lectio del Gen. di Corpo d’armata Giuseppenicola Tota sulla storia delle armate italiane che salvarono gli ebrei, ha preso il via la terza edizione del Laboratorio interdisciplinare su Shoah, memoria, didattica e diritti promosso dall’Unifortunato. Grandissima la partecipazione all’incontro inaugurale con circa 900 partecipanti (di cui 820 on line).

Dopo i saluti del Rettore Giuseppe Acocella che ha sottolineato l’importanza di ricordare, studiare e approfondire la storia dell’Olocausto, il generale Tota, Comandante del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano, ha raccontato la storia, poco conosciuta in Italia ma celebrata all’estero, dei militari italiani che hanno salvato gli ebrei durante la seconda Guerra Mondiale: “Vi ringrazio per l’opportunità che mi state dando, ovvero di parlare in maniera diversa di vicende che sono avvenute durante l’ultimo conflitto mondiale” ha detto il Gen. Tota. “C’è una storia – ha proseguito – che in Italia è stata dimenticata e non messa in evidenza, ma di cui stranamente parlano all’estero: la storia dei militari italiani che si sono distinti per aver protetto e salvato decine, centinaia e in certi casi migliaia di ebrei”. In particolare il generale si è soffermato sulla figura del generale Maurizio Lazzaro De’ Castiglioni, comandante della divisione Pusteria durante l’occupazione della Francia, che difese e salvò migliaia di ebrei dalla persecuzione del governo di Vichy e dai tedeschi.

Commovente la testimonianza di Sami Modiano, attivo testimone della Shoah, che, collegato in streaming, ha raccontato gli orrori di Auschwitz, sottolineando l’importanza della memoria: “I ragazzi – ha detto – devono sapere, devono conoscere e capire l’orrore vissuto perché sono loro la speranza di domani”.

Per il direttore del laboratorio, prof. Paolo Palumbo, Straordinario di Diritto ecclesiastico e canonico, “è stato un pomeriggio intenso di riflessione e commozione, ulteriore conferma dell’importanza e urgenza di continuare ad approfondire con metodo scientifico ed interdisciplinare l’evento più terribile del XX secolo”. Obiettivo del laboratorio è infatti far acquisire strumenti interpretativi e capacità critica per una comprensione più approfondita della Shoah, in modo anche da saper cogliere i segnali di allarme che ancora mettono a rischio la vita civile e democratica. Il Laboratorio continua con altri otto appuntamenti mensili, fino a maggio 2022.

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