Check up Italia Malati di «troppi diritti». L’analisi della crisi del Paese nell’ultimo lavoro di Barbano

Arriva nel momento più difficile. Ma sarà un utile strumento per comprendere la crisi di sistema e quella istituzionale che vive il Paese.

Tra contratti di governo, alleanze un po’ così, le diverse tonalità di democrazia, il rispetto del voto popolare, fino alla possibile richiesta di impeachment per il capo dello Stato. In realtà il libro di Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino, «Troppi diritti-L’Italia tradita dalla libertà» (Mondadori), è una provocazione che scuote, resetta anni di opinioni in libertà, di trasformazione dei rapporti politici, del ritorno della piazza (reale e virtuale), del superamento delle categorie no- vecentesche, su tutte la divisione in de- stra e sinistra, della messa tra parentesi della strategia dei saperi.

La presentazione dell’ultimo lavoro di Barbano si terrà il 4 giugno prossimo nell’aula magna di Unifortunato (ore 18.30). L’iniziativa è promossa dallo stesso ateneo e dal Lions Benevento Host. Interverranno Oreste Di Giacomo (presidente del Club Lions), Gianfranco Ucci (presidente della Circoscrizio- ne Distretto Lions 108 YA), Angelo Scala (Rettore di Unifortunato), Marilisa Rinaldi (presidente del Tribunale di Benevento), il sindaco Clemente Mastella, Francesco Capobianco (governatore del Distretto Lions 108 YA).

Il libro racconta alcuni tratti emble- matici del degrado culturale e politico della Nazione in cui ha perso valore il merito, in favore di molti diritti senza doveri. E quelli stessi diritti, secondo Barbano, finiscono per «diventare poteri che prevalgono sui doveri, sostituiti da crescenti pretese soggettive che arrivano ad offuscare gli obblighi di ogni cittadino, considerati persino antidemocratici: è opinione comune che la meritocrazia sia in contrasto con la democrazia».

Il populismo, il sovranismo? Barbano li spiega anche così: «L’assenza di valutazione sembra cancellare le differenze, ma in realtà le esalta. Compiacere i desideri altrui per ottenerne il consen- so è alla base di ogni populismo e non è un caso che i movimenti di quel genere riscuotano oggi tanto favore».

Un libro di analisi e di denuncia. L’au- tore si sofferma anche sulla crisi della delega alla quale si è sostituita «la sugge- stione della democrazia diretta e dell’autodeterminazione, dove uno va- le uno ed emerge non tanto chi ha maggiore merito e maggiore competenza, ma chi si propone, sa destreggiarsi meglio all’interno del gruppo e raccoglie più like». E così Barbano tocca un nervo scoperto dell’attuale rapporto tra masse e leadership in cui sembra essere sempre più difficile ricondurre la tecnica sotto il dominio della politica. «La tecnica innovativa sfugge ai controlli – dice – e si presta a essere cavalcata dai movi- menti populisti che la gestiscono irresponsabilmente, modificando e contraddicendo finalità e posizioni di principio, secondo la ben nota modalità di ogni social: vivere momento per mo- mento, senza memoria né coerenza».

Troppi diritti, allora, alla base del de- clino sociale e politico di questi anni? Il direttore de Il Mattino sembra convinto che questa ipertrofia, che giudica mali- gna, sia alla base della crisi di questo tempo. Tra i tanti tradimenti nei confronti dell’Italia, quello della libertà (è il sottotitolo del libro) appare emblematico di una stagione così difficile del Paese. Il libro è uno sguardo dolente sull’Italia nei suoi vari settori di vita. Certo non tutti i mali derivano da quello che Barbano definisce «dirittismo», ma certe modalità, certe acquisizioni progressive di mentalità, di costume e di cultura politica, rischiano di diventare una mi- scela esplosiva mentre le tensioni in at- to si stanno già sistemando nello «spogliatoio» di una partita pericolosa alla quale, al momento, non sembra schie- rarsi con convinzione una fetta consi- stente di società civile chiusa nel pro- prio egoismo di giornata.