È stato un grande piacere per l’Università Giustino Fortunato ospitare questo incontro con la testimonianza di Edith Bruck. L’evento ha ricevuto anche il patrocinio del Consiglio dei Ministri per il suo alto valore, inserendosi tra le attività e le iniziative legate alla settimana di eventi in occasione della Giornata della Memoria, che celebreremo il 27 gennaio. Il Ministro dell’Università e della Ricerca, On. Anna Maria Bernini, ha inviato un suo messaggio:
“Carissimo Rettore Acocella, mi spiace molto non aver potuto partecipare a questo importante momento di dialogo e riflessione per impegni istituzionali pregressi. Il nostro incontro è solo rimandato e spero di avere presto nuove occasioni di confronto su un tema a me particolarmente caro, qual è il valore della Memoria.
C’è un dolore che dà speranza. È il dolore della Memoria. Dimenticare è una via di fuga dalla sofferenza, dall’indignazione, dalla pietà. È uno scudo che pensiamo possa difenderci dai nostri ricordi, dalle nostre paure. Ma il dimenticare ha in sé un rischio pericoloso, l’indifferenza, che è la grande colpa di un’umanità che rinuncia alla sua stessa umanità.
Siamo immensamente grate a testimoni di pace come Edith Bruck per il dono che ci fanno, perché scelgono ogni giorno di ricordare un dolore atroce, trasformandolo in leva di speranza. E per aver fatto della Memoria l’antidoto più potente all’indifferenza. La sua azione di testimonianza nelle scuole, tra gli studenti, è il più potente messaggio di amore e fraternità.
La Memoria della Shoah non è un patrimonio solo della comunità ebraica, è un patrimonio di tutti. È il dovere della civiltà sulla barbarie. In un tempo in cui l’antisemitismo è un veleno che corrompe i cuori e sta diventando sempre più diffuso, dimenticare cosa è successo ci condannerebbe a un destino buio.
Ma le nuove generazioni vogliono conoscere, capire, ascoltare e dare un senso alla rievocazione del dolore. Ho fiducia che sappiano essere innanzitutto loro ambasciatrici di pace.
Vi ringrazio per aver organizzato questo momento in cui alla parola indifferenza – che è stata ed è la grande complice del male – sostituiamo tutti insieme la parola ricordo. Conserviamo la Memoria. Custodiamola qui, come dentro di noi. Non dobbiamo avere paura di ricordare il passato, se non vogliamo avere paura del futuro. Grazie a tutti voi”
Questo evento si colloca all’interno di un percorso che l’Università Giustino Fortunato porta avanti da sei anni con il Laboratorio Interdisciplinare “Shoah: memoria, didattica e diritti”, coordinato dal Prof. Paolo Palumbo – Associato di Diritto ecclesiastico e canonico presso l’Università Giustino Fortunato – dedicato allo studio della Shoah e alla riflessione accademica su questo tema. Nel corso degli anni, abbiamo avuto il privilegio di ospitare le testimonianze di Sami Modiano, delle sorelle Bucci, di Gilberto Salmoni e di Lia Levi. Oggi abbiamo avuto l’onore di accogliere anche Edith Bruck.
“Io sono particolarmente onorato ed emozionato di avere oggi come ospite Edith Bruck. L’esperienza che portiamo avanti da tanti anni vuole sottolineare un aspetto fondamentale: la Shoah ha rappresentato per la cultura giuridica del Novecento una svolta epocale, imprimendo un nuovo significato alla parola ‘democrazia’. La rivolta contro la barbarie e il totalitarismo deve essere un segno distintivo dello Stato di diritto – ha dichiarato Giuseppe Acocella, Magnifico Rettore dell’Università Giustino Fortunato ”
“Nelle parole di Edith, nel suo libro I frutti della memoria, i ragazzi hanno trovato un coraggio straordinario e alcuni di loro sono diventati a loro volta testimoni di questa memoria. Questo libro è anche la dimostrazione – ha dichiarato il giornalista e scrittore Eugenio Murrali – di come la testimonianza di Edith possa proseguire, rispondendo all’angoscia di Primo Levi, il timore di essere dimenticati, che una volta morti nessuno avrebbe più parlato di queste barbarie. È anche la prova concreta di come siano proprio i giovani a farsi custodi di questa memoria, una memoria di verità.”
Questo incontro rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di consapevolezza e impegno nella trasmissione della memoria, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore della libertà, della giustizia e del rispetto della dignità umana.
L’Università Giustino Fortunato continuerà a promuovere momenti di riflessione e confronto, perché solo attraverso la conoscenza e la memoria possiamo costruire un futuro in cui tragedie come la Shoah non abbiano mai più a ripetersi. Edith Bruck, con la sua voce e il suo esempio, ci ha ricordato ancora una volta quanto sia fondamentale il dovere di ricordare.