Nei giorni 18, 19 e 20 aprile, l’Università Telematica Giustino Fortunato ha ospitato la prima edizione dell’International Education Week.
L’evento, che ha visto la partecipazione degli studenti dell’ Università Giustino Fortunato e dell’Università degli Studi di Mondragon, ha affrontato il tema delle strategie di sviluppo delle imprese turistiche nell’implementazione del turismo sostenibile diventato, negli ultimi anni, fonte di attenzione in tutto il mondo, con un impatto significativo sia per le comunità locali sia per l’ambiente.
L’International Education Week è stata, dunque, una grande opportunità per gli studenti di valutare le diverse strategie che le imprese turistiche possono adottare per promuovere il turismo sostenibile.
Ciò dovrebbe rappresentare un aiuto per la sopravvivenza delle imprese a lungo termine di questo settore così importante, preservando allo stesso tempo le risorse naturali, culturali e sociali delle destinazioni turistiche.
“Valorizzare l’internazionalizzazione e il rapporto che le Università italiane debbano avere con le Università di tutto il mondo con lo sguardo rivolto, come fa sempre Università Giustino Fortunato, alla formazione per rafforzare le competenze che possono dare una prospettiva di sviluppo” – ha affermato il Prof. Giuseppe Acocella – Magnifico Rettore dell’Università Giustino Fortunato.
“L’idea nasce da una partnership con l’Università degli Studi di Mondragon – ha dichiarato il Prof. Fabrizio Corona- coordinatore della Commissione Erasmus e delle Attività Internazionali dell’Università Giustino Fortunato – con la quale abbiamo deciso di affrontare la tematica del turismo sostenibile, abbiamo visto, come negli ultimi anni, l’idea dell’ecologia sta sempre più prendendo il sopravvento ed era importante formare i nostri e gli studenti dell’Università degli Studi di Mondragon sulla tematica del turismo sostenibile”.
Gli studenti, durante la loro permanenza, hanno seguito le lezioni del nostro corpo docente e hanno terminato la giornata del 20 aprile con una visita ad un’azienda: la “Ficomirrors Italia srl”, dove hanno avuto modo di vedere il funzionamento degli stabilimenti.
