Servizio 5G e voli, il parere del comandante Federico Atragene docente Unifortunato

Dopo che le compagnie aeree americane si sono schierate contro l’introduzione del servizio 5G, che secondo i vettori potrebbe rendere inutilizzabile un numero significativo di aeromobili a doppio corridoio, abbiamo chiesto un parere al comandante Federico Atragene, Pilota Airbus A320, che insegna al corso di laurea in Scienze e Tecnologie dei Trasporti dell’Università Giustino Fortunato

 

Secondo lei questo allarme è giustificato?

Poiché il radio altimetro è lo strumento fondamentale per poter permettere all’aeromobile di effettuare atterraggi completamente automatici in condizioni di bassa visibilità, è giusto che vengano messe in atto tutte le cautele necessarie prima di poter scartare come non rilevante un problema, soprattutto al riguardo di un componente dell’aeromobile di così delicata importanza. Sia Boeing che Airbus, come costruttori, hanno emesso bollettini circa la potenziale criticità di questa situazione e poiché in aviazione vige il detto “safety first”, che porta a non sottovalutare ed a non dare per scontato mai nessun potenziale pericolo, anche in questo caso la cautela risulta d’obbligo.

Perché il 5 G potrebbe creare problemi agli aerei?

La banda di frequenza radio per le comunicazioni per il cosiddetto 5G, negli USA, è stata assegnata agli operatori telefonici tra 3.7 e 3.98 Ghz e la banda utilizzata dai radioaltimetri presenti a bordo degli aerei opera tra 4.2 e 4.4 Ghz, come si può vedere le due bande sono vicine in termini di frequenza e quindi il timore degli operatori aeronautici è che questa vicinanza non crei un margine di sicurezza ampio abbastanza per garantire un’assenza totale di interferenze tra le frequenze del 5G e quelle dei radioaltimetri, potendo arrivare a causare disturbi nel rilevamento dell’altezza rispetto al suolo con conseguenti problemi nella gestione degli atterraggi automatici ed anche di altre fasi del volo, come il decollo, per determinati modelli di aeromobili.

 

Che soluzioni suggerirebbe?

Al momento negli USA si è deciso di creare delle zone cuscinetto intorno agli aeroporti dove le torri di trasmissione del segnale non sono ancora state attivate e questo di per se è già un ottimo correttivo, nell’attesa che maggiori studi portino ad avere dati più certi per poter riprendere le operazioni in maniera completa.

 

In Italia quale è la situazione?

In Europa la banda di frequenza assegnata al 5G è diversa rispetto a quella americana ed opera a frequenze inferiori, tra 3.4 e 3.8 Ghz, quindi il margine tra questa banda e quella di operazione dei radioaltimetri risulta più ampio ed in ogni caso la frequenza 5G in Europa è stata implementata già da tempo senza aver fatto registrare alcun tipo di problematica di interferenza con le operazioni aeronautiche.

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