«È necessario che ognuno, a partire dal proprio ruolo e dal proprio ambito, intervenga a tutela dei più piccoli ed è per questo che Papa Francesco ha voluto che ogni Conferenza Episcopale mettesse in opera delle iniziative concrete per prevenire l’abuso e accompagnare le vittime». Sua eccellenza monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli e delegato per il servizio regionale per la tutela dei minori della Conferenza Episcopale Campana, è intervenuto così, nel suo messaggio al webinar “La strategia per la tutela dei minori: il contributo nazionale, dell’UE e della Chiesa cattolica”, organizzato dall’Università Giustino Fortunato e dalla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sezione San Tommaso d’Aquino con il contributo del Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), nell’ambito del ciclo di seminari in rete “Diritti e tutela dei minori: profili interdisciplinari”. «La Chiesa campana – ha proseguito monsignor Battaglia – è stata tra le prime ad attivare nel suo territorio questo servizio, grazie ad un’importante sinergia tra i vescovi e i referenti diocesani e nei prossimi mesi saranno diverse le iniziative rivolte alla tutela dei minori tra cui i primi centri di ascolto nei capoluoghi di provincia».
Il Webinar si è aperto con i saluti del Magnifico Rettore Prof. Giuseppe Acocella e dal Decano della PFTIM, Don Francesco Asti e l’introduzione tematica ai lavori del Prof. Paolo Palumbo, Straordinario di diritto ecclesiastico e canonico presso l’UniFortunato e tra i coordinatori del progetto di ricerca cui è collegato il ciclo di seminari webinar.
Al messaggio di Battaglia ha fatto seguito l’intervento dell’onorevole Caterina Chinnici, fondatrice e co-presidente dell’Intergruppo Europarlamentare per i diritti dei minori, che ha dichiarato: «Occorre adottare delle strategie globali attraverso un approccio onnicomprensivo e multidimensionale. Tutelare i minori non è solo un obbligo giuridico, ma un imperativo morale, al quale tutti dobbiamo obbedire».
Successivamente, Sua eccellenza monsignor Filippo Iannone, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi e segretario della Commissione di materie riservate, ha affermato: «Il modo in cui viene contrastato un abuso rivela il valore che viene attribuito al bene tutelato: più severo è il contrasto, più severa è la pena e più il bene ha considerazione da parte della legge e dell’intera comunità. […] Il libro VI del Codice di Diritto Canonico, equivalente canonico del codice penale, considera l’abuso su un minore come un delitto contro la vita, la dignità e la libertà dell’uomo: da un diritto contro la morale (tale era considerato nel Codice di diritto canonico del 1983, ndr) si passa a un delitto contro la persona».
L’ultimo intervento è stato quello del Prof. Pasquale Stanzione, Garante per la protezione dei dati personali, che ha ricordato il valore centrale del minore come persona nell’ordinamento giuridico ed il contributo specifico che l’autorità garante svolge quotidianamente al fine di tutelare i soggetti più deboli dell’ambiente digitale, i minori, con l’obiettivo di creare una sinergia istituzionale che punti a progetti mirati di pedagogia digitale, imprescindibili nel nostro tempo.