Con un incontro sullo sviluppo del sentimento razziale prende il via giovedì 29 ottobre la seconda edizione del Laboratorio universitario interdisciplinare ‘Shoah: memoria, didattica e diritti’, organizzato dall’Università Giustino Fortunato, uno dei pochi atenei in Italia a proporre un corso specifico su questo argomento. Otto gli incontri del laboratorio universitario, coordinato dal Prof. Paolo Palumbo, Straordinario di diritto ecclesiastico e canonico dell’Unifortunato, che si svolgeranno da ottobre a maggio, con la presenza di illustri relatori e testimoni, per fornire strumenti approfonditi per interpretare il genocidio ebraico e creare gli anticorpi contro la discriminazione, l’odio, l’ingiustizia e le disuguaglianze. L’iniziativa ha molte particolarità, come ricorda il Rettore, Giuseppe Acocella: “è un vero e proprio insegnamento universitario erogato agli studenti dell’ateneo, aperto anche delle scuole superiori e alla cittadinanza, e si sviluppa attraverso la modalità laboratoriale, con un approccio interdisciplinare, con esperti di pedagogia, diritto, filosofia, sociologia, per vedere come diversi saperi scientifici hanno ragionato e ragionano su questo tema”.
Collaborano al progetto del laboratorio, i docenti dell’Unifortunato delle cattedre di Diritto ecclesiastico, Didattica, Storia della pedagogia, Fondamenti del diritto europeo, Filosofia, Sociologia, Psicologia, nonché esperti e studiosi di altri atenei ed associazioni. Alle attività didattiche si assoceranno anche testimonianze, presentazioni, e un percorso sulla “Benevento ebraica”.
Lo scopo, ha sottolineato il coordinatore del corso, Paolo Palumbo: “è permettere allo studente di avere gli strumenti interpretativi e le capacità critiche per una conoscenza approfondita della storia del genocidio ebraico, delle persecuzioni razziali e delle politiche pubbliche della memoria”.
Il primo degli incontri della seconda edizione dell’iniziativa ha per titolo “Lo sviluppo del sentimento razziale: atteggiamenti e comportamenti”, sarà tenuto dalla Prof.ssa Elvira Martini, Associato di Sociologia UniFortunato ed è previsto il 29 ottobre 2020, dalle ore 15.00 alle 17.00.
“Il mio intervento – ha osservato la prof.ssa Martini – ha lo scopo di offrire agli studenti degli spunti di riflessione sul processo di sviluppo del sentimento discriminatorio e razziale. A partire dall’atteggiamento assunto nei confronti del concetto di razza, proveremo a capire – attraverso le suggestioni offerte alcune pagine di Allen e Chopoutot – come migliaia di individui “normali e perbene” non siano diventati nazisti di colpo, dimenticando i valori democratici dall’oggi al domani, ma a piccoli passi assecondando le proprie paure e seguendo in modo irrazionale quella logica criminale, “del sangue”, che comunicava con convinzione la rigenerazione della razza. Un comportamento collettivo, folle e violento, che ha dimostrato come, sottoposti a pressioni esterne, gli individui possono modificare il proprio comportamento tanto da renderlo totalmente incoerente e incompatibile con atteggiamenti e opinioni già formalmente interiorizzati”.